Il datore può revocare il licenziamento inviando la relativa comunicazione al lavoratore entro 15 giorni dall’impugnativa del recesso, senza che abbia alcuna rilevanza la data di ricezione della revoca da parte del dipendente.
Con ordinanza del 14 Giugno 2024 n.16630 la Cassazione ha affermato che il datore di lavoro può revocare il licenziamento con una comunicazione al lavoratore entro 15 giorni dall’impugnativa del recesso, senza che abbia alcuna rilevanza la data di ricezione della revoca da parte del dipendente.
Nel caso di specie la lavoratrice aveva impugnato due licenziamenti irrogati il primo per giustificato motivo oggettivo (poi revocato) ed il secondo per giusta causa, per non essersi presentata in servizio a seguito a seguito della revoca del primo recesso.
Il diritto di revoca del licenziamento, come ha affermato la Suprema Corte, è un diritto potestativo del datore cui soggiace il lavoratore.
E’ una forma di autotutela del datore di lavoro che ha come effetto il ripristino della situazione del rapporto e non occorre l’accettazione da parte del lavoratore, fa venir meno anche ogni forma di risarcimento del danno a vantaggio del lavoratore.
La condizione necessaria, al fine di poter far considerare come valida la revoca è che essa sia stata inviata, ma non anche necessariamente ricevuta dal destinatario, nei quindici giorni di impugnazione del licenziamento. Non si considerano pertanto, ai fini della validità della revoca, il decorso del tempo i giorni a partire da quando è stata ricevuta dal destinatario ma da quando è stata inviata dal lavoratore.
Il riferimento normativo per la revoca del licenziamento è l’art.18 dello Statuto dei lavoratori, comma 10, nel quale viene disciplinato il diritto del lavoratore a percepire le retribuzioni maturate nel periodo precedente la revoca del licenziamento e il rapporto di lavoro si intende ripristinato senza soluzione di continuità, purchè entro 15 giorni avvenga la revoca del licenziamento.
Vi è sempre stata incertezza circa i 15 giorni riconosciuti dallo Statuto dei lavoratori, con tale recente ordinanza pertanto la Suprema Corte ha chiarito e specificato “il dies a quo” dei 15 giorni per la revoca del licenziamento.
Avv. Marco Zarra